Compagnia Piccolo Teatro del Garda presenta “Taxi a 2 piazze” – Sabato 09/02/2008 ore 21,00

“Taxi a 2 piazze” di Ray Cooney commedia brillantissima, un vero meccanismo ad orologeria fatto di doppi giochi, equivoci a raffica, con situazioni paradossali ed esilaranti nella migliore tradizione del teatro brillante inglese.

Scrive l’autore… Per oltre 25 anni ho lavorato su questo modo di fare teatro e non credo che potrei descriverla in modo adeguato. Non sono neanche sicuro che si debba per forza catalogare ed assegnare alle opere teatrali in genere uno “status”.
Una “commedia” dovrebbe teoricamente aver un “happy ending”.
Cecov descriveva le sue opere “commedie”.
Ben Travers chiamava le sue farse “commedie”.
Un dizionario spiega il termine farsa in questo modo: “uno stile di commedia marcato da humour e spirito stravagante… uno spettacolo ridicolo ma allo stesso tempo vuoto di contenuti”.
Niente di più falso !!! Alcune delle commedie di Alan Ayckbourn possono senza dubbio essere descritte come “farse” ma non sono assolutamente né ridicole, né vuote di contenuti.
E’ facile screditare questo genere teatrale, in parte perché alcune sono veramente orribili e in parte perché alcuni pensano che recitare una farsa debba essere diverso da come si recita una tragedia.
Io credo che, fondamentalmente, le migliori farse siano tragedie. La trama di una buona farsa dovrebbe sempre poter diventare un’ottima tragedia. La tragedia è l’essenza della farsa; e persino i dialoghi di una farsa dovrebbero essere intercambiabili con quelli di una tragedia.

La trama
Mario Rossi, taxista, sposato con Alice Rossi, residente in Piazza Irnerio 100.
Mario Rossi, taxista, sposato con Barbara Rossi, residente in Piazza Risorgimento.
Un curioso caso di omonimia, con tanto di professione identica?
No!!!!!
Il Rossi taxista è la stessa persona. Ha sposato Alice in chiesa e Barbara in comune sei mesi dopo. Egli è quindi bigamo.
Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro, e grazie al lavoro di entrambe le mogli, Mario riesce per due anni a vivere nascondendo la verità: ovviamente Alice non sa di Barbara e viceversa.
Tutto si complica quando, per salvare una anziana signora da uno scippo, Mario riceve una brutta botta in testa che lo costringe, privo di sensi, al ricovero in ospedale.
Al risveglio il taxista, ancora confuso, darà ad un infermiere l’indirizzo della prima moglie e ad un altro impiegato dell’ospedale, quello della seconda.
La denuncia arriverà quindi a due diversi commissariati di due diverse zone, che, a loro volta, si attiveranno mandando ad indagare due diversi ispettori.
Anche la stampa fa la sua inviando a casa di Mario un fotografo che scatterà la foto che verrà pubblicata sulla copertina di Roma Sera.
Quello che segue è una serie di equivoci, coincidenze, bugie e mistificazioni della verità continue, che, con un ritmo infernale, intricheranno a tal punto la trama fino ad arrivare ad un finale inaspettato e sorprendente.

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